Neuroma di Morton

Cos'è il Neuroma di Morton?

Il neuroma di Morton è un’infiammazione del nervo interdigitale sito nel terzo spazio metatarsale

Neuroma di Morton: è un tumore?

Un neuroma è un tumore benigno di un nervo. Il neuroma di Morton non è in realtà un tumore, ma un ispessimento del tessuto che circonda il nervo digitale e che si estende nelle dita dei piedi. Il neuroma di Morton e i neuromi interdigitali sono una degenerazione del nervo digitale plantare accompagnata da fibrosi (ispessimento) intorno al nervo. Di solito si trova tra il 3° e il 4° metatarso (di Morton), anche se a volte può verificarsi tra il 1°, 2° o 4° interspazio (interdigitale), e possono verificarsi anche neuromi interdigitali dorsali.

Quali sono le principali cause del neuroma di Morton

La causa principale del neuroma interdigitale o neuroma di Morton nel terzo spazio è una neuropatia da compressione sotto il legamento metatarsale trasverso, anche se altri fattori devono essere considerati come causa di questo disturbo, come fattori anatomici, traumatici ed estrinseci.

a) Fattori anatomici della metatarsalgia di Morton

Il nervo plantare laterale si divide in un ramo superficiale (che si divide in un nervo digitale proprio alla faccia laterale del quinto dito del piede) e un nervo digitale comune al quarto interspazio. Il nervo digitale comune ha spesso un ramo comunicante che passa nel terzo ramo digitale del nervo plantare mediale nel terzo interspazio. Vedendo l’immagine è più facile di capire.
Si dice che poiché il nervo digitale comune che va al terzo interspazio è composto da rami dei nervi plantare mediale e laterale e dal nervo digitale comune, è più spesso e quindi più soggetto a traumi e possibili neuromi.
La mobilità che si verifica tra i primi tre raggi mediali e due laterali può essere una ragione per la maggiore incidenza di neuromi nel terzo spazio interdigitale o della metatarsalgia di Morton.
Tuttavia, i neuromi possono verificarsi in uno qualsiasi dei 4 spazi metatarsali, poiché le oltre ai fattori anatomici si uniscono quelli traumatici ed estrinseci.

neuroma di morton intervento

b) Cause traumatiche del Neuroma di Morton

Un trauma acuto dovuto a una caduta da una grande altezza, una lesione da schiacciamento, o il calpestare un oggetto appuntito a volte provoca un neuroma interdigitale traumatico.

I corridori, le persone che passano molte ore in piedi al lavoro e gli atleti come i ballerini o i tennisti sovraccaricano intensamente la regione metatarsale. Tuttavia, non è affatto scientificamente provato che sia la causa della formazione del neuroma.

L’uso eccessivo di calzature alte e strette e l’eccesso di peso, poichéprovocano la deformità delle metatarsi.

c) Fattori estrinseci della neuropatia di Morton

La degenerazione della capsula articolare metatarso-falangea per causa sconosciuta può provocare una risposta infiammatoria localizzata, ma il nervo non è normalmente interessato perché è separato dal legamento metatarsale trasverso. Questo deterioramento della capsula, tuttavia, può causare una deviazione della falange prossimale, di solito del terzo dito del piede in direzione mediale. Questo a sua volta causa la deviazione laterale della testa del terzo metatarso contro il quarto: questa pressione può provocare la compressione del materiale della borsa sierosa sopra il legamento e la conseguente pressione contro il nervo.

Neuroma di Morton: sintomi

Il sintomo più comune di un neuroma interdigitale è un dolore localizzato sulla fascia plantare del piede tra le teste metatarsali.
Il dolore è di solito descritto come bruciante, pungente che si irradia alle dita colpite, a volte producendo formicolio e parestesia in esse.

Occasionalmente il paziente sente che qualcosa si sta muovendo sulla fascia plantare del piede o che ha una piega nella calzino, causando un dolore acuto.

Questo è probabilmente dovuto a un nervo intrappolato sotto la testa metatarsale, che quando è sostenuto dal peso del corpo, causa un dolore intenso.

Diagnosi della neuropatia di Morton

La diagnosi di un neuroma interdigitale si basa sull’esame del paziente e sulle osservazioni fisiche e la palpazione dello spazio intermetatarsale interessato.


Nessun studio elettrodiagnostico è affidabile al 100% a meno che non si sospetti una neuropatia periferica o una radicolopatia. Le radiografie sono utili per valutare il piede in generale, per identificare eventuali alterazioni ossee o articolari sottostanti. La risonanza magnetica può essere utile in alcuni casi per escludere altri disturbi.
Tra i dati dell’esame fisico del paziente ci sono da più a meno frequenti dolori plantari, irradiazione del dolore alle dita, massa palpabile, intorpidimento o parestesia e allargamento dell’interspazio digitale.

1) Diagnosi differenziale del Neuroma di Morton e metatarsalgia

La diagnosi differenziale è molto importante, poiché il neuroma di Morton può essere confuso con la lesione della placca plantare, degenerazione precoce del cuscinetto plantare, una sinovite dell’articolazione, una certa degenerazione del grasso plantare, una borsite o con un altro tipo di metatarsalgia.
La presenza di calli al centro del piede può aiutarci a guidare la diagnosi verso una metatarsalgia meccanica, ma è molto comune trovare entrambe le lesioni, cioè il neuroma di Morton e la metatarsalgia o rottura della placca plantare possono coesistere.

diagnosi neuroma di morton

2) Alluce valgo e neuroma di Morton

Spesso il neuroma di Morton è strettamente legato all’uso eccessivo dell’avampiede e delle dita dei piedi. L’alluce valgo, così come l’alluce rigido, o il piede cavo possono essere cause scatenanti del neuroma di Morton, specie se non vengono trattati nei tempi e nei modi richiesti dal particolare quadro clinico del paziente.

Come curare neuroma di Morton:trattamento conservativo

Il trattamento conservativo per questo tipo di patologia consiste in:

a) Scarpe adatte per neuroma di Morton

Le scarpe larghe, allacciate e morbide, permettono al piede di espandersi e quindi di alleviare parte della pressione sulla regione delle teste metatarsali. Se la suola è anche in gomma, può aiutare ad ammortizzare lo shock sulla regione dell’avampiede quando si cammina. Le scarpe con suola a bilanciere alleviano il sovraccarico in questa zona.

b) Plantari ortopedici per decomprimere il neuroma di Morton

La terapia ortesica plantare può alleviare la sintomatologia, così come le ortesi in silicone che aiutano a divaricare le dita dei piedi, ad alleviare la pressione allargando lo spazio tra i metatarsi

c) Infiltrazioni cortisone neuroma di Morton

Questo tipo di trattamento può talvolta essere utile, ma raramente fornisce un sollievo duraturo.

d) Esercizi per neuroma di Morton

Ci sono diversi esercizi utili per alleviare il dolore causato da questa patologia, ad esempio: Mobilizzazione del tarso e del metatarso, scarico muscolare del collo del piede e della pianta del piede, stretching passivo del piede, massaggio con una palla terapeutica ecc. Ma è importante non praticare nessun esercizio fin che non si abbia una diagnosi chiara della patologia, poiché potrebbe causare ulteriori lesioni.

Intervento chirurgico mininvasivo Neuroma di Morton

Ci sono diverse opzioni per il trattamento chirurgico del neuroma di Morton quando il trattamento conservativo fallisce.
La chirurgia tradizionale risolve il problema rimuovendo la lesione dal dorso del piede, il che di solito migliora i sintomi ma l’incisione richiede suture, quindi il tempo di convalescenza si allunga notevolmente.
L’intervento chirurgico di Minima Incisione Ecoguidata del Neuroma di Morton decomprime il nervo senza sezionarlo e consente una deambulazione immediata. La cicatrice risultante è minima poiché l’intervento richiede un’incisione di solo 2 mm.
L’anestesia è locale e diretta anche dagli ultrasuoni, il che ci permette d’introdurre una dose minima di farmaco.

neuroma di morton intervento chirurgico

Tempo di convalescenza per neuroma di Morton

È un intervento semplice, viene eseguito in anestesia locale e il paziente esce dalla sala ambulatoria sui propri piedi. Bisogna spiegare che ci può essere dolore nel periodo postoperatorio; questo non significa che l’intervento è stato eseguito male, ma che il nervo continua a inviare segnali al sistema nervoso centrale come quando è stato ferito e questo richiede un periodo di recupero che varia da una persona all’altra.
I pazienti tornano alla loro vita quotidiana il giorno dopo l’operazione e più del 90% dei sintomi scompaiono completamente. Il ritorno alla vita sportiva è progressivo, da 6 a 8 settimane, ma i tempi sono molto più brevi che nel caso della chirurgia tradizionale.